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142 nuovi carabinieri a Napoli, 85 resteranno definitivamente
Il comandante provinciale Enrico Scandone afferma: “Con l’arrivo dei nuovi carabinieri, le attività di prevenzione e di contrasto sono state potenziate, elevando la sicurezza per i cittadini”.
Nuovi Carabinieri per Napoli e Provincia
Un contingente di 142 nuovi carabinieri è stato recentemente messo in servizio tra la città di Napoli e la sua provincia. Questi rinforzi sono destinati a garantire un controllo più efficace, contribuendo così alla prevenzione dei reati sia in risposta alle crescenti esigenze di sicurezza dei cittadini che al boom turistico che la città sta sperimentando. Tra questi nuovi carabinieri, 85 rimarranno in servizio permanente sul territorio, mentre i restanti 57 rafforzeranno i reparti durante il periodo estivo.
Maggiore Visibilità e Controllo nelle Aree Critiche
Il Generale di Brigata Enrico Scandone, comandante provinciale dei carabinieri di Napoli, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa. L’obiettivo principale è garantire una maggiore visibilità delle forze dell’ordine e intensificare il controllo in aree critiche della città e della provincia. Secondo Scandone: “L’arrivo di questi nuovi carabinieri ci consente di incrementare le attività di prevenzione e di contrasto alla criminalità, migliorando così la percezione di sicurezza tra i cittadini.”
Strategia Nazionale dell’Arma
Questa operazione rientra in una strategia a livello nazionale adottata dall’Arma, volta a potenziare la presenza delle forze dell’ordine sul territorio, in particolare durante la stagione estiva. I nuovi 142 carabinieri verranno dislocati nei punti nevralgici di Napoli e nelle località turistiche della provincia, garantendo interventi tempestivi in caso di emergenze. Il Generale Scandone ha aggiunto:
Rafforzamento della Sicurezza e del Tessuto Sociale
“L’arrivo di questi nuovi carabinieri ci permetterà di intensificare le attività di prevenzione e di contrasto alla criminalità con lo scopo di fornire maggiore sicurezza ai cittadini, che possono sentirsi più incentivati a diventare parte integrante del tessuto attivo del territorio, specie nelle aree grigie dove la criminalità può tentare passi in avanti.”
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Grazie a questi nuovi rinforzi, Napoli e la sua provincia possono ora beneficiare di una maggiore sicurezza e di una presenza più capillare delle forze dell’ordine, rispondendo così alle nuove sfide poste dall’incremento delle attività criminali e dalla crescente affluenza turistica.
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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui
Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.
Dettagli sull’omicidio
Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.
Ipotesi sulla dinamica del delitto
Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.
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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano
Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.
Dettagli dell’incidente
Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.
Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.
Interventi d’emergenza
Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.
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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia
Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.
Confessione del Reoconfesso
Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.
I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.
Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni
Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.
Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.
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