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Minorenni condannati: pene di 10 e 9 anni per tre di loro
Condannati per gli Stupri al Parco Verde di Caivano: 10 e 9 Anni ai Tre Minorenni Coinvolti
Sono stati assegnati rispettivamente 10 e 9 anni di reclusione ai tre minorenni imputati per le violenze sessuali che hanno coinvolto due bambine di 10 e 12 anni a Caivano, nella provincia di Napoli. La sentenza, emessa da Anita Polito, giudice del Tribunale per i Minorenni di Napoli, conclude un processo celebrato con rito abbreviato.
La Sentenza del Tribunale
I minori condannati fanno parte di un gruppo di sette giovani coinvolti nelle violenze sessuali effettuate la scorsa estate a Caivano. Dopo una breve camera di consiglio, il verdetto è stato emesso, condannando due imputati a 9 anni e uno a 10 anni. Questa sentenza è in linea con le richieste del pm Claudia De Luca, che aveva chiesto 10 anni e 8 mesi per uno degli imputati e 9 anni per gli altri due. L’avvocato Giovanni Cantelli, difensore del giovane condannato a 10 anni, ha annunciato che presenterà appello dopo la lettura delle motivazioni della sentenza.
Le Condanne per i Due Maggiorenni
Lo stesso 5 luglio, il Tribunale di Napoli Nord aveva emesso le prime condanne per i due maggiorenni coinvolti nel caso. Giuseppe Varriale, di 19 anni, è stato condannato a 12 anni e 5 mesi, mentre Pasquale Mosca, di 20 anni, ha ricevuto una pena di 13 anni e 4 mesi. In totale, gli indagati e successivamente imputati sono stati nove, comprendendo sia minorenni che maggiorenni.
Dettagli degli Abusi e delle Denunce
Le vittime, due cuginette del Parco Verde di Caivano, sono state rimosse dalle loro famiglie d’origine immediatamente dopo l’inizio dell’indagine, insieme ai fratelli e sorelle della maggiore. Le bambine hanno testimoniato di essere state abusate tra giugno e luglio 2023 da due distinti gruppi di giovani in varie aree isolate di Caivano, comprese un campo da calcio e un’area ecologica mai entrata in funzione.
Un Caso di Ampio Impatto
Il caso ha scatenato un’ampia discussione pubblica e un forte impegno da parte delle autorità per garantire la giustizia e la protezione delle vittime. La storia ha avuto eco nazionale, mettendo in luce problemi sistemici di abusi e mancanze di protezione in zone vulnerabili.
Questa cronaca dei fatti vuole non solo informare ma anche sollecitare una riflessione più ampia sul tema della violenza sui minori e la necessità di interventi decisi per proteggere i più deboli.
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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui
Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.
Dettagli sull’omicidio
Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.
Ipotesi sulla dinamica del delitto
Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.
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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano
Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.
Dettagli dell’incidente
Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.
Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.
Interventi d’emergenza
Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.
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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia
Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.
Confessione del Reoconfesso
Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.
I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.
Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni
Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.
Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.
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