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Sequestrata e gettata in scarpata in autostrada: arrestato l’uomo

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Sequestrata e gettata in scarpata in autostrada: arrestato l’uomo

Uomo Arrestato a Pomigliano d’Arco: Sequestra e Aggredisce la Ex Compagna

Un uomo di 57 anni è stato arrestato a Pomigliano d’Arco per aver sequestrato la sua ex compagna, portandola in autostrada e gettandola in una scarpata, per poi tentare di strangolarla.

Sequestro e Aggressione sulla Autostrada

L’episodio surreale si è verificato a Pomigliano d’Arco, nella provincia di Napoli, coinvolgendo un uomo di 58 anni, la sua ex compagna di 47 anni, e il loro figlio di soli tre anni. Questo drammatico evento ha avuto inizio nella serata di ieri e si è concluso con la donna ferita lievemente e l’arresto dell’uomo, attualmente detenuto nel carcere di Poggioreale. L’uomo dovrà rispondere davanti al tribunale della Procura della Repubblica di Nola per accuse di furto con strappo, tentato omicidio, sequestro di persona, atti persecutori e maltrattamenti in famiglia.

Il Litigio e il Rapimento Forzato

Tutto è iniziato quando l’uomo si è recato a casa dei genitori della sua ex compagna, dalla quale ha avuto un figlio tre anni fa. Dopo un acceso litigio, l’uomo ha iniziato a inveire contro la donna per poi strapparle il telefono cellulare, desideroso di leggere alcune conversazioni. Successivamente, ha preso il figlio di 3 anni e ha usato la presenza del bambino come mezzo di coercizione per costringere la donna a seguirlo nel suo furgone. Minacciandola che, in caso di rifiuto, sarebbe andato via con il bambino.

La Violenza sulla Autostrada A16

La coppia, con il bambino, ha poi imboccato l’autostrada A16 in direzione di Bari, fermandosi all’altezza di Pomigliano d’Arco. Qui, l’uomo ha continuato a minacciare e aggredire la donna. Dopo averla picchiata con un oggetto contundente, l’ha scaraventata giù dal guardrail, facendola rotolare per circa 14 metri in una scarpata. Tuttavia, la furia dell’uomo non si è fermata: l’ha raggiunta nella scarpata per continuare a picchiarla e tentare di strangolarla, fino a farle perdere i sensi.

L’Intervento della Polizia e le Conseguenze

Prima che la situazione degenerasse ulteriormente, sono intervenuti tempestivamente gli agenti della Sottosezione Autostradale Avellino Ovest della Polizia Stradale, che hanno arrestato l’uomo e salvato la donna. Le indagini hanno rivelato che la vittima, una 47enne, era stata per anni bersaglio di maltrattamenti, ma non aveva mai sporto denuncia, limitandosi a interrompere la relazione. L’uomo è ora in carcere, mentre la donna ha riportato solo ferite superficiali a causa delle percosse e della caduta nella scarpata.

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Conclusione

L’episodio rappresenta un ulteriore grave caso di violenza domestica che avrebbe potuto avere conseguenze tragiche. Fortunatamente, l’intervento rapido della Polizia Stradale ha evitato il peggio, assicurando che l’uomo responsabile dei crimini fosse portato davanti alla giustizia. La vicenda mette in luce l’importanza di denunciare sempre qualsiasi forma di violenza e maltrattamento per evitare che situazioni del genere si ripetano.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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