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“L’uomo del latte di mandorla” – Una storia di tradizione.

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“L’uomo del latte di mandorla” – Una storia di tradizione.

Convalidato l’arresto per l’uomo che si è finto tassista, ha narcotizzato una cliente e l’ha derubata. Potrebbe essere il famigerato “uomo del latte di mandorla”.

Convalidato l’arresto del finto tassista

Nel pomeriggio di oggi, sabato 13 luglio, il giudice per le indagini preliminari di Napoli ha convalidato l’arresto di un uomo accusato di essersi spacciato per tassista, avvelenando una cliente per poi derubarla. Gli inquirenti sospettano che possa essere il noto “uomo del latte di mandorla”, che ha offerto bevande contenenti narcotici ai dipendenti di vari esercizi commerciali. Le indagini, condotte dai carabinieri della Compagnia Centro, sono ancora in corso.

L’arresto e l’accusa

È stato convalidato il fermo e disposta la custodia cautelare in carcere per un cinquantenne napoletano, accusato di essere il tassista abusivo che, lo scorso 21 giugno, ha derubato una cliente dopo averla narcotizzata al molo Beverello. La vittima, una donna di 78 anni di Ischia, si sarebbe svegliata ore dopo in un cantiere della metropolitana di Poggioreale, scoprendo di essere stata derubata della sua valigia, dei documenti, delle carte di credito e di circa duemila euro in contanti.

Il modus operandi e la trappola del caffè

Secondo le ricostruzioni, l’uomo avrebbe prima convinto la cliente a salire a bordo della sua auto, rivelando solo successivamente di essere un tassista abusivo. Durante il tragitto, l’uomo avrebbe offerto un caffè alla donna, all’interno del quale ci sarebbero stati dei narcotici. La donna ha denunciato l’accaduto, portando alle successive indagini.

La connessione con il “latte di mandorla”

Qualche giorno dopo l’incidente, la vittima ha riconosciuto l’uomo in una foto circolata su TikTok tra i dipendenti di vari negozi napoletani. In quelle immagini, i commercianti identificavano lo stesso uomo come colui che offriva latte di mandorla contenente narcotici, soprattutto nelle zone di via Foria e piazza Poderico. La circolazione delle foto sui social network ha permesso alla 78enne di identificare l’aggressore e facilitare il suo arresto.

Indagini in corso

Le autorità continuano a investigare per confermare se l’uomo arrestato sia effettivamente il famigerato “uomo del latte di mandorla”. In caso affermativo, le sue immagini condivise sui social potrebbero prevenire ulteriori truffe e crimini simili. La speranza è che continui la collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine per fermare questi atti criminali.

Conclusioni

In conclusione, l’arresto del cinquantenne sospettato di aver narcotizzato e derubato una cliente segna un passo importante nella lotta contro tali crimini. L’attenzione rimane alta, soprattutto nel monitoraggio dei casi riconducibili al “latte di mandorla”. Eventuali sviluppi delle indagini saranno fondamentali per assicurare alla giustizia il responsabile e prevenire future aggressioni.


Fonte: Napoli, l’uomo del latte di mandorla avvelenato identificato da una vittima grazie a Tik Tok: in stato di fermo

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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