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Incastrata maestra nel Casertano: 3 anni e 4 mesi per abusi ai bimbi

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Incastrata maestra nel Casertano: 3 anni e 4 mesi per abusi ai bimbi

La Scoperta Shock di Maltrattamenti a Parete: Una Maestra Condannata

In una tranquilla cittadina della provincia di Caserta, Parete, è emersa una vicenda inquietante grazie alla coraggiosa denuncia di una mamma preoccupata. La madre, insospettita dal comportamento strano del suo figlioletto, ha deciso di cucire un registratore nel vestitino del bambino, rivelando così abusi scioccanti.

### Schiaffi e Insulti a Bambini di Scuola Materna

La maestra 48enne, accusata di maltrattamenti verso piccoli alunni della scuola paritaria “Il Giardino dell’Infanzia”, è stata condannata a tre anni e quattro mesi di reclusione. L’inchiesta, scattata nel giugno 2023, ha portato a una condanna che include anche l’interdizione dalla professione di insegnante e l’applicazione della detenzione domiciliare. La decisione del tribunale di Napoli Nord rappresenta un segnale forte contro i maltrattamenti sui minori.

### Risarcimento per Famiglie e Scuola

Oltre alla pena detentiva, la maestra sarà obbligata a risarcire le famiglie dei bambini e la stessa scuola coinvolta nella vicenda. La cifra esatta del risarcimento sarà determinata in seguito. Le indagini e il processo sono stati avviati dopo che una madre, preoccupata per il rifiuto del suo bambino di tre anni di andare a scuola, ha deciso di rivolgersi alle autorità.

### Un’Investigazione da Parte di una Mamma

La giovane mamma, sospettando che qualcosa non andasse, ha adottato un astuto espediente: ha cucito un registratore nel vestitino del bambino. Questo dispositivo ha registrato conversazioni e situazioni che hanno svelato i maltrattamenti subiti dai piccoli alunni. Successivamente, le immagini delle telecamere di videosorveglianza interne della scuola hanno confermato le accuse contro la maestra.

### Abusi Fisici e Verbali

Secondo quanto emerso dalle indagini, i bambini erano vittime di schiaffi, spintoni, calci e strattoni. Inoltre, venivano offesi con epiteti come “scemo” e “cretino”. Pochi mesi dopo la denuncia, a settembre, i carabinieri hanno notificato alla maestra la misura della sospensione per dodici mesi dall’attività lavorativa, decisa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli Nord.

### Implicazioni e Conseguenze

Questa triste vicenda ha messo in luce la necessità di una maggiore vigilanza e controllo nelle istituzioni educative. La condanna della maestra rappresenta una vittoria per la giustizia, ma anche un monito per tutti coloro che lavorano con i bambini. Le famiglie e la scuola continueranno a lottare per garantire un ambiente sicuro e protettivo per i loro piccoli.

La vicenda di Parete ci ricorda l’importanza di ascoltare e prendere sul serio i segnali di disagio dei bambini, affinché possano crescere in un ambiente sano e amorevole.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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