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Due condanne e sei assoluzioni nel processo

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Due condanne e sei assoluzioni nel processo

Due condanne e sei assoluzioni per la morte di Luciano Palestra, l’operaio che perse la vita durante i lavori di ristrutturazione nella Facoltà di Ingegneria ad Aversa.

### Tribunale di Napoli Nord: il verdetto sul caso Luciano Palestra

Due condanne e sei assoluzioni rappresentano l’esito del processo relativo alla tragica morte di Luciano Palestra, l’operaio di 41 anni che perse la vita il 29 ottobre del 2015. Il tribunale di Napoli Nord ha emesso il suo verdetto riguardo all’incidente occorso alla Facoltà di Ingegneria di Aversa, in provincia di Caserta. Durante i lavori di ristrutturazione, Palestra e vari operai erano impegnati nell’impermeabilizzazione dei solai quando un crollo improvviso del solaio lo travolse. Fortunatamente, gli altri operai presenti riuscirono a mettersi in salvo.

### Le condanne

L’operaio, originario di Somma Vesuviana nel Napoletano, è rimasto vittima del crollo all’età di 41 anni. Il giudice monocratico Cioffi ha condannato due persone: Agostino Tizzano, legale rappresentante della società incaricata dei lavori, e Salvatore Di Caprio, direttore dei lavori e responsabile della sicurezza. Tizzano ha ricevuto una condanna di due anni, mentre Di Caprio è stato condannato a un anno e quattro mesi. Entrambi beneficiano della sospensione della pena, a condizione che paghino una provvisionale a favore delle parti civili, che includono oltre ai familiari della vittima anche la Cgil e l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”.

### Le assoluzioni

Il giudice ha invece assolto tutti gli altri sei imputati coinvolti nel caso: Raffaele Tizzano, Ciro Frattolillo, Amedeo Lepore, Massimo Magrone, Nunziante Guadagno e Aniello Mocerino. Queste assoluzioni hanno riacceso il dibattito sulle responsabilità legali e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, sottolineando l’importanza di rigorosi controlli e misure preventive per evitare simili tragedie in futuro.

### L’importanza della sicurezza sul lavoro

Il verdetto del tribunale di Napoli Nord serve da monito per tutte le imprese e i responsabili dei lavori di costruzione e ristrutturazione. La sicurezza sul lavoro deve essere una priorità assoluta per evitare non solo sanzioni penali, ma soprattutto per preservare la vita dei lavoratori. Questo caso evidenzia la necessità di rispettare le norme di sicurezza e di formare adeguatamente il personale per prevenire incidenti potenzialmente fatali.

### Conclusioni

La vicenda tragica di Luciano Palestra ha una conclusione giudiziaria, ma le ripercussioni riassumono l’urgenza di migliorare le condizioni di sicurezza nei cantieri. Le condanne e le assoluzioni del tribunale rappresentano un passo verso la giustizia, ma l’obiettivo a lungo termine deve essere quello di prevenire tali incidenti attraverso una cultura della sicurezza costantemente aggiornata e rigorosamente applicata.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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