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12enne derubata del cellulare a San Sebastiano: “Che ore sono?”
Un uomo ha strappato il cellulare dalle mani di una 12enne dopo averla fermata con la scusa di chiederle l’ora: attualmente è ricercato, mentre la bambina sta bene.
Rapina a San Sebastiano al Vesuvio: Bambina Derubata del Telefono
Un episodio di rapina ha scosso San Sebastiano al Vesuvio, dove un uomo ha avvicinato una 12enne con il pretesto di chiederle l’ora, solo per poi strapparle il cellulare e fuggire. L’incidente è avvenuto in via Principessa Margherita di Savoia, alle pendici del Vesuvio, poco dopo le 23. La giovane vittima era in compagnia di due coetanee, quando è stata avvicinata dal malvivente.
Il Modus Operandi del Ladro
L’uomo ha chiesto alla bambina che ore fossero. In buona fede, la ragazzina ha estratto il suo cellulare dalla borsetta per rispondere alla domanda. A questo punto, l’uomo le ha strappato il telefono di mano ed è scappato. La giovane, comprensibilmente spaventata e interdetta, ha vissuto momenti di grande paura.
L’Intervento dei Carabinieri
Poco dopo la rapina, i carabinieri della stazione di San Sebastiano al Vesuvio sono intervenuti sul posto. Hanno raccolto la testimonianza della 12enne, che è stata poi riaccompagnata a casa e riaffidata ai suoi genitori. Fortunatamente, la bambina non ha riportato alcuna grossa conseguenza fisica, sebbene sia stata molto spaventata.
Ricerche e Investigazioni in Corso
Attualmente, i carabinieri stanno lavorando intensamente per identificare e arrestare il ladro. Le forze dell’ordine sperano che le telecamere di videosorveglianza presenti nella zona abbiano registrato il volto dell’uomo, il che potrebbe essere determinante per risolvere il caso.
La Sicurezza dei Minorenni: Un Tema Cruciale
Questo incidente solleva ancora una volta l’importanza della sicurezza dei minorenni nei luoghi pubblici. È fondamentale che i genitori e gli educatori sensibilizzino i giovani su come comportarsi in situazioni potenzialmente pericolose, per evitare che episodi simili possano ripetersi.
Immagine di repertorio
In definitiva, le forze dell’ordine stanno facendo tutto il possibile per risolvere questo caso e restituire un senso di sicurezza alla comunità di San Sebastiano al Vesuvio.
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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui
Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.
Dettagli sull’omicidio
Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.
Ipotesi sulla dinamica del delitto
Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.
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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano
Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.
Dettagli dell’incidente
Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.
Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.
Interventi d’emergenza
Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.
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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia
Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.
Confessione del Reoconfesso
Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.
I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.
Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni
Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.
Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.
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