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Gemella ritira diploma univ. dopo tragedia di kayak a Napoli
La tragica vicenda di Cristina Frazzica, ricercatrice travolta e uccisa nel golfo di Napoli mentre era a bordo di un kayak, continua a risuonare nella comunità accademica. L’Università Federico II di Napoli ha voluto rendere omaggio al suo impegno e alla sua memoria, consegnando il diploma di laurea alla sorella gemella, Martina Frazzica. Durante la cerimonia, il Rettore ha espresso il suo cordoglio: “Un abbraccio forte e affettuoso alla famiglia”.
Cerimonia di Consegnia del Diploma alla Federico II
Martina Frazzica, accompagnata dai genitori e dal legale Domenico Mesiano, ha ritirato il diploma universitario della sorella Cristina, che stava lavorando a un progetto di ricerca sulla “Produzione e caratterizzazione di vaccini basati su vettori adenovirali come immunoterapici antitumorali”. L’evento si è svolto nel Complesso universitario di Scampia, un luogo emblematico per l’occasione. “Già da piccola mia sorella era interessata a questo tipo di studi”, ha raccontato Martina, sottolineando il legame di Cristina sia con la ricerca che con il mare.
Commosse Parole del Rettore
Durante la cerimonia, il Rettore Matteo Lorito ha espresso profonde parole di cordoglio: “Un abbraccio forte, affettuoso, alla famiglia di Cristina presente oggi con noi, in particolare la sorella, che ha avuto la forza di partecipare alla discussione preparata dalla sorella e farci sentire e percepire la sua presenza”.
Progetto di Ricerca Innovativo
Cristina Frazzica era impegnata in un progetto innovativo mirato alla “Produzione e caratterizzazione di vaccini basati su vettori adenovirali come immunoterapici antitumorali”. Questo lavoro, che unisce scienza e umanità, ha lasciato un segno tangibile nell’istituto e tra i suoi colleghi. La sua passione per la ricerca e la determinazione a contribuire positivamente alla società sono state ricordate durante la cerimonia.
La Tragedia e le Indagini in Corso
La famiglia Frazzica, sostenuta dal legale Domenico Mesiano, continua a cercare risposte sulla tragica morte di Cristina. Le indagini sulla sua morte sono ancora in corso, con l’obiettivo di chiarire le circostanze esatte dell’incidente in mare.
Un Messaggio di Speranza
Martina Frazzica ha condiviso un messaggio di speranza rivolto ai giovani ricercatori: “Spero che i ragazzi che hanno partecipato a questa edizione siano vogliosi di sperimentare, così come ha fatto lei. Allontanarsi da casa non è stato facile, ma Cristina è sempre stata una pioniera. Aveva voglia di fare cose nuove, che potessero aiutare gli altri, e spero che sia riuscita a mostrarlo anche ai suoi colleghi”.
La cerimonia di consegna del diploma a Martina Frazzica rappresenta un momento di grande commozione e riflessione, non solo per la famiglia ma anche per l’intera comunità accademica. Il ricordo di Cristina continuerà a vivere nel lavoro e nell’ispirazione che ha donato a tanti.
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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui
Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.
Dettagli sull’omicidio
Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.
Ipotesi sulla dinamica del delitto
Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.
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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano
Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.
Dettagli dell’incidente
Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.
Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.
Interventi d’emergenza
Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.
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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia
Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.
Confessione del Reoconfesso
Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.
I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.
Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni
Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.
Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.
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