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Infermiera soccorre 7 bimbe nel crollo: “Mai sentita così inerme”
Il Dramma del Crollo alla Vela Celeste di Scampia
25 Luglio 2024
L’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate” ha condiviso la drammatica testimonianza di un’infermiera di turno al Pronto Soccorso dell’ospedale Santobono la notte in cui il crollo della Vela Celeste a Scampia ha causato il ferimento di sette bambine.
La Testimonianza della Notte del Crollo
Il tragico crollo del ballatoio della Vela Celeste di Scampia, avvenuto nella tarda serata di lunedì, ha visto la morte di tre persone e il ferimento di sette bambine, due delle quali in gravi condizioni. Queste parole, piene di emozione e dolore, sono quelle di un’infermiera che ha lavorato instancabilmente al pronto soccorso pediatrico Santobono di Napoli quella notte. Affidata all’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate”, questa testimonianza offre un vivido racconto dei concitati momenti successivi al disastro.
La Notte della Tragedia
La testimonianza dell’infermiera inizia con il ricordo di un rumore di clacson insistenti all’esterno del Pronto Soccorso. Inizialmente, pensavano si trattasse solo di una febbre comune, ma presto la gravità della situazione è diventata chiara. Due uomini hanno portato in ospedale due bambine coperte di calcinacci e sangue, gridando "Codice rosso, codice rosso, è caduto un ballatoio della vela celeste stanno un sacco di bambini". L’infermiera e la sua collega hanno subito attivato l’emergenza, senza nemmeno sapere l’entità del disastro.
Soccorrere le Piccole Vittime
Le prime due bambine portate al Pronto Soccorso hanno presto ricevuto ossigeno, farmaci e trasfusioni di sangue. Tuttavia, altre bambine hanno continuato ad arrivare in condizioni terribili. Una delle bambine era in tali condizioni che il suo femore era completamente disarticolato dal bacino. Al Pronto Soccorso, secondo l’infermiera, non c’è stato un momento di pausa mentre una dopo l’altra, le piccole vittime sono arrivate terrorizzate, sporche e insanguinate.
La Risposta del Personale Sanitario
A gestire una situazione così disperata, sono stati chiamati medici e infermieri da vari reparti e perfino da casa, dimostrando una rara solidarietà e professionalità. In un frangente come questo, dove il caos regnava sovrano, ogni membro del personale sanitario ha dato il massimo, rivelandosi professionale e preparato. Perfino le guardie giurate che avevano terminato il turno sono rimaste a dare una mano, pulendo le bambine dai calcinacci e spostando le barelle per fare spazio.
Un Plauso al Lavoro di Squadra
L’infermiera conclude la sua testimonianza con un accorato elogio ai colleghi. "Non sono troppo poetica quando dico che il mio lavoro è una missione," afferma, "e non immaginerei mai di svolgerla con persone migliori di quelle che sono accanto a me ogni giorno". La sua gratitudine va a ciascuno di loro, riconoscendo che anche un piccolo gesto può fare una grande differenza in momenti così drammatici.
Considerazioni Finali
La tragedia alla Vela Celeste di Scampia ha messo a dura prova il sistema sanitario, ma ha anche mostrato l’eccezionale dedizione del personale medico. Questa testimonianza non solo racconta la drammaticità di quella notte, ma celebra anche l’incredibile solidarietà e professionalità dei soccorritori.
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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui
Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.
Dettagli sull’omicidio
Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.
Ipotesi sulla dinamica del delitto
Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.
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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano
Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.
Dettagli dell’incidente
Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.
Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.
Interventi d’emergenza
Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.
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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia
Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.
Confessione del Reoconfesso
Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.
I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.
Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni
Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.
Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.
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