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Fratello e sorella minacciano esplosione con 4 bombole di gas

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Fratello e sorella minacciano esplosione con 4 bombole di gas

Succede ad Acerra: Fratello e Sorella Minacciano di Far Esplodere un Condominio

Ad Acerra, cittadina della provincia di Napoli, un acceso conflitto tra vicini è degenerato in un episodio di estrema violenza: un fratello e una sorella hanno aggredito i carabinieri e minacciato di far saltare in aria un intero palazzo. Ecco i dettagli dell’accaduto.

Lite per Questioni di Parcheggio Sfiora la Tragedia

Una lite condominiale, scaturita da un banale problema di parcheggio, ha rischiato di trasformarsi in una tragedia ad Acerra. Nella notte, i carabinieri della locale stazione sono intervenuti in via Michele Ferraioli, su segnalazione di una lite animata. I protagonisti della disputa sono un fratello e una sorella, di 41 e 38 anni rispettivamente, che hanno minacciato l’intero vicinato.

Intervento delle Forze dell’Ordine

All’arrivo dei carabinieri, la situazione è immediatamente precipitata. Elisabetta Tufano, già conosciuta dalle forze dell’ordine, è subito intervenuta con un coltello, cercando di aggredire gli agenti. Dopo una difficile colluttazione, i carabinieri sono riusciti a disarmarla e bloccarla. Tuttavia, nel frattempo, il fratello Mauro Tufano si è chiuso in un locale al piano terra del condominio. Equipaggiato con quattro bombole di gas con le valvole aperte, l’uomo ha minacciato di far esplodere l’edificio.

La Mediazione: Un Lavoro di Squadra

Le forze dell’ordine hanno tentato una delicata mediazione con Mauro Tufano, mentre sul posto sono giunti anche i vigili del fuoco e i sanitari del 118. Approfittando di una finestra secondaria, i vigili del fuoco sono riusciti ad entrare nel locale dove si trovava l’uomo. Questa mossa ha permesso anche ai carabinieri di irrompere, fermando l’individuo. Nella stanza sono state trovate le quattro bombole di gas con le valvole aperte e un forte odore di gas che pervadeva l’ambiente.

Sicurezza e Arretramento

I vigili del fuoco hanno subito messo in sicurezza l’area, scongiurando il pericolo imminente di un’esplosione. Nel frattempo, i carabinieri hanno arrestato Mauro ed Elisabetta Tufano, portandoli in carcere con le accuse di tentata strage e resistenza aggravata a pubblico ufficiale.

Conclusioni

Questo episodio ad Acerra mette in luce come una semplice lite condominiale possa degenerare in situazioni di estrema pericolosità, richiedendo interventi rapidi e coordinati delle forze dell’ordine e degli operatori di sicurezza. La professionalità e il coraggio dei carabinieri, unitamente all’efficacia dei vigili del fuoco, hanno evitato una possibile tragedia, garantendo così la sicurezza di tutti i residenti del palazzo.

Immagine di repertorio

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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