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Già aperta al pubblico, rotta la vetrata della volta
Nonostante la Galleria Principe di Napoli fosse aperta al pubblico al momento del crollo, non si registrano feriti. A portare alla luce l’accaduto è stato il deputato Francesco Emilio Borrelli.
Crollo nella Galleria Principe di Napoli: Un Pericolo Scongiurato
Poteva trasformarsi in una tragedia l’incidente avvenuto questa mattina all’interno della Galleria Principe di Napoli, situata nel cuore del centro storico del capoluogo campano. Numerosi calcinacci sono crollati dalle strutture sovrastanti, rovinando pesantemente sul pavimento e infrangendo parte delle vetrate situate nella volta della galleria. Il crollo, verificatosi intorno alle 9 del mattino, ha fortunatamente evitato di provocare feriti, grazie anche al fatto che i bar e i locali interni non avevano ancora aperto.
La Denuncia di Francesco Emilio Borrelli su Evento e Video
A rendere noto l’incidente è stato il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli. Tramite i suoi profili social, Borrelli ha condiviso un video che mostra chiaramente i calcinacci sparsi sul pavimento della galleria. “Intorno alle nove, mentre la galleria era già accessibile al pubblico, un crollo di calcinacci ha colpito e infranto le vetrate della volta. La zona centrale della galleria è stata investita quindi da pietre e schegge di vetro,” ha dichiarato il deputato.
Lentezza nei Lavori di Manutenzione della Galleria
Proseguendo nella sua denuncia, Borrelli ha sottolineato come la Galleria Principe di Napoli sia già da tempo soggetta a lavori di manutenzione straordinaria. “Le impalcature sono presenti, ma gli interventi non sono ancora iniziati, nonostante l’evidente urgenza. Se il crollo fosse avvenuto in un altro orario, staremmo commentando una tragedia,” ha aggiunto. Il deputato ha inoltre richiamato l’attenzione su precedenti solleciti riguardanti la situazione e la lentezza con cui vengono affrontate problematiche simili, citando il tragico caso di Salvatore Giordano, il 14enne deceduto a causa di un crollo nella Galleria Umberto I.
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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui
Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.
Dettagli sull’omicidio
Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.
Ipotesi sulla dinamica del delitto
Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.
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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano
Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.
Dettagli dell’incidente
Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.
Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.
Interventi d’emergenza
Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.
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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia
Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.
Confessione del Reoconfesso
Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.
I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.
Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni
Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.
Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.
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