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Solidarietà per gli animali senza casa dopo il crollo a Scampia
Il Crollo della Vela Celeste di Scampia: Un Dramma Anche per gli Animali d’Affezione
Il recente crollo del ballatoio nella Vela Celeste di Scampia ha portato alla luce non solo la precarietà strutturale degli edifici, ma anche un’emergenza legata agli animali domestici degli sfollati. Le associazioni locali fanno appello per offrire rifugio sicuro ai cani e gatti delle famiglie colpite dal disastro.
Un Rifugio Temporaneo per gli Animali Sfollati
Con oltre 600 persone evacuate, è emersa la necessità urgente di trovare alloggi temporanei non solo per gli abitanti umani, ma anche per i loro compagni a quattro zampe. Molti di questi animali di affezione sono alla ricerca di rifugi temporanei fino a quando non potranno rientrare nelle loro case.
La Tristezza degli Animali Documentata in Foto
Uno scatto significativo ritrae un Akita Inu, seduto sconsolato tra le scale della Vela Celeste, simbolo della disperazione anche degli animali. Questa immagine, catturata da un reporter di Fanpage.it, è emblematica del dramma vissuto dagli animali in queste circostanze eccezionali. Alcuni di loro, purtroppo, non sono sopravvissuti alla tragedia.
L’Appello dei Rifugi
Dal rifugio "L’emozione non ha voce" raccontano storie come quella della dolce Bianca, accolta temporaneamente nel rifugio mentre la sua famiglia cerca una nuova sistemazione. L’associazione lancia un appello a tutti i centri cinofili e altre organizzazioni simili per accogliere gli animali sfollati. "Vi preghiamo di unirvi a noi per offrire loro un rifugio sicuro e amorevole", sottolineano.
Alla Ricerca di Solidarietà per i Più Indifesi
Questa emergenza dimostra quanto sia cruciale unire le forze per aiutare non solo le persone, ma anche gli animali che fanno parte delle loro vite. Oltre alla ricerca di nuovi alloggi per le famiglie, è essenziale creare una rete di supporto per offrire rifugio temporaneo agli animali colpiti dal crollo.
Conclusione
Il drammatico crollo della Vela Celeste di Scampia continua a far emergere storie di dolore e solidarietà, non solo per gli esseri umani, ma anche per gli animali domestici coinvolti. Le associazioni impegnate sul campo chiedono aiuto per garantire un futuro più sicuro e stabile a questi animali sfollati.
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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui
Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.
Dettagli sull’omicidio
Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.
Ipotesi sulla dinamica del delitto
Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.
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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano
Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.
Dettagli dell’incidente
Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.
Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.
Interventi d’emergenza
Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.
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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia
Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.
Confessione del Reoconfesso
Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.
I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.
Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni
Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.
Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.
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