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Fuori dalle case fino a dicembre, con sussidio comunale.

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Fuori dalle case fino a dicembre, con sussidio comunale.

Crollo alla Vela Celeste di Scampia: Un Piano di Emergenza ancora Incerto

27 Luglio 2024, 15:04

Il Comune di Napoli ha predisposto un piano per fronteggiare l’emergenza abitativa delle Vele di Scampia, stanziando 1 milione di euro fino al 31 dicembre per il sussidio all’affitto. Tuttavia, sussistono numerosi dubbi e perplessità riguardo alla sua attuabilità. Il Comitato si prepara a scendere in piazza martedì prossimo.

Discussioni e Incertezze sulla Delibera Comunale

La bozza di delibera, discussa dalla giunta comunale del sindaco Gaetano Manfredi il 26 luglio, punta a supportare gli abitanti della Vela Celeste di Scampia nell’emergenza abitativa fino alla fine del 2024. Fonti qualificate rivelano che l’accelerazione della delibera è stata stimolata dall’espansione dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli, che ora interessa anche le altre due Vele, la rossa e la gialla, affette da gravi problemi strutturali. Tuttavia, i residenti evidenziano diverse lacune nel piano, mettendo in dubbio la sua efficacia.

Sussidio all’Affitto per gli Sfollati delle Vele

Il piano prevede uno stanziamento di 1 milione di euro dal fondo di riserva dei Comuni, autorizzato dal Ministero dell’Interno, per aiutare gli sfollati delle Vele a coprire le spese di affitto in attesa dei nuovi alloggi promessi. Questo contributo, differenziato in base alla dimensione del nucleo familiare, sarà valido fino al 31 dicembre 2024. Tuttavia, non è chiaro se il sussidio riguarderà esclusivamente gli abitanti della Vela Celeste o se comprenderà anche quelli delle Vele rossa e gialla.

Problemi e Ostacoli alla Realizzazione del Piano

La delibera presenta diverse criticità pratiche. A Napoli, il mercato degli affitti è caotico e trovar casa è diventato difficile. Gli affittuari devono fornire garanzie come contratti di lavoro, buste paga e caparre iniziali. È irrealistico pensare che gli abitanti delle Vele possano soddisfare tali requisiti in tempi rapidi. Inoltre, l’agosto imminente rende improbabile la formalizzazione di numerosi contratti di locazione. Lo stigma sociale associato agli abitanti delle Vele aggrava ulteriormente la situazione: quanti proprietari di casa saranno disposti ad affittare loro un appartamento?

La Maggior Parte degli Sfollati si Trova nell’Università di Scampia

Gli abitanti della Vela Celeste, sfollati dopo il crollo del 21 luglio, si trovano attualmente ospitati presso la sede dell’università di Scampia. La Protezione Civile ha offerto assistenza minima, mentre la solidarietà dei cittadini ha fornito il supporto necessario. Il Comune aveva inizialmente considerato di trasferire gli sfollati in 17 strutture tra scuole e palestre, ma questa soluzione è complicata dall’esigenza di riaprire le scuole il 1° settembre. Molti sfollati potrebbero non trovare una sistemazione entro tale data.

Il Comitato delle Vele Annuncia una Manifestazione

Il Comitato delle Vele critica la lentezza e l’inadeguatezza del piano emergenziale del Comune di Napoli. In una nota, esprime dubbi sull’efficacia del fondo stanziato. "Come sempre in Italia, l’acqua e i pasti non sono stati distribuiti adeguatamente" scrive il Comitato. Di fronte a questa situazione, ha organizzato una manifestazione che partirà da Piazza Dante e terminerà alla sede della giunta comunale martedì prossimo alle 17:30. Il Comitato invita tutta la città e gli artisti a unirsi alla protesta, chiedendo responsabilità e trasparenza riguardo al destino delle famiglie sfollate.

Conclusioni

Mentre il Comune di Napoli e la Prefettura cercano una soluzione, gli sfollati della Vela Celeste restano in una situazione precaria e incerta. Il piano di sussidio all’affitto sembra insufficiente e poco realistico, mentre le famiglie colpite cercano risposte concrete e soluzioni rapide. La manifestazione del Comitato rappresenta un’importante voce di dissenso e una richiesta di maggiore impegno da parte delle istituzioni.


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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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