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Crollo di Scampia: Inchiesta sul ballatoio della Vela Celeste

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Crollo di Scampia: Inchiesta sul ballatoio della Vela Celeste

Crollo alla Vela Celeste di Scampia: Dubbi e Indagini sulle Passerelle

La Vela Celeste di Scampia aveva un certificato di eliminato pericolo per le passerelle? E il ballatoio crollato era originario o abusivo? Ecco su cosa si concentra l’inchiesta.

Le Domande sulle Passerelle della Vela Celeste

Il recente crollo alla Vela Celeste di Scampia, a Napoli, solleva molte domande e responsabilità. La visione ricorda una delle canzoni meno conosciute di Bob Dylan, “Chi ha ucciso Davey Moore?”, dedicata a un pugile morto per le botte ricevute sul ring: tutti cercano di scagionarsi, ciascuno offre una giustificazione per dire «non è stata colpa mia». Lo stesso vale per Scampia, con tre morti e tredici feriti: ogni parte coinvolta ha le sue ragioni.

Inchiesta e Interrogativi Legali

La Procura della Repubblica di Napoli ha avviato un’inchiesta per crollo e omicidio colposo, oltre che lesioni colpose. Ci saranno sicuramente nomi nel registro degli indagati, ma arrivare a una verità su ciò che poteva essere evitato è un’altra questione. Un residente di Scampia ha detto: «Mille ‘e lloro e nun può sape’ na verità», mille persone e nessuna verità. La situazione è contraddittoria e frammentata: il crollo del ballatoio della Vela B, nota come Vela Celeste, avvenuto alle 22.30 di lunedì 22 luglio, ha trascinato al suolo adulti e bambini.

Fattori Scatenanti e Discussioni

Dall’inizio, si deve accertare se è vero che negli attimi prima del crollo tragico, un folto gruppo di persone si trovava sulla passerella e sembrava esserci una discussione, forse una lite, che aveva richiesto l’intervento di altri parenti residenti nelle vicinanze. Cosa interessa della lite? Un gruppo di dieci, quindici persone su un ballatoio di una costruzione popolare fa la differenza? La quantità di persone presenti è irrilevante in questo contesto.

Ordinanza di Sgombero e Certificazioni

Qualche giorno fa è emerso che nel 2015 era stata emessa un’ordinanza di sgombero per la Vela Celeste. Ciò significa che la struttura era a rischio di crollo imminente? Oppure, successivamente, lavori di emergenza avevano rinforzato le passerelle con un certificato di eliminato pericolo?

Origine della Passerella Crollata

Un’altra domanda da porsi è se la passerella crollata fosse originaria della Vela Celeste o una struttura ricostruita abusivamente. Al momento dello sgombero progressivo delle Vele, i residenti venivano trasferiti in alloggi adeguati e venivano effettuati due tipi di interventi: il tombamento col cemento dei servizi igienici e il taglio del percorso d’accesso alla porta. L’obiettivo era evitare che gli immobili venissero rioccupati. Questa pratica non è stata sempre eseguita, ma spesso sì.

Implicazioni e Responsabilità

Quindi, questo ballatoio era parte della struttura originaria o un manufatto ricostruito illegalmente per facilitare l’accesso agli alloggi? Il contesto non è etico o morale, ma piuttosto disperato per chi cercava un tetto sopra la testa. Tuttavia, la differenza è significativa. È cruciale stabilire i fatti per evitare la ricerca spasmodica di un capro espiatorio, una tensione palpabile in città. Indipendentemente dal dibattito politico sulle Vele, che non rientra nei giudizi della magistratura, è fondamentale capire dove si è verificato l’errore in questa catena di responsabilità. L’indagine sarà certamente complessa.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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