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Arrestato maestro di arti marziali nel Salernitano
Un uomo di 68 anni, maestro di arti marziali, è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale su minori. L’uomo si trova ora agli arresti domiciliari.
Arresto del Maestro di Arti Marziali
Il 68enne, residente nella provincia di Salerno, è stato fermato con l’accusa di abusi sessuali nei confronti di tre allieve, tutte bambine di età compresa tra gli 8 e i 12 anni. Le indagini, condotte dalla Polizia Postale e coordinate dalla Procura di Salerno, hanno portato all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare. Gli agenti hanno eseguito l’arresto, ponendo l’uomo ai domiciliari.
Gli Abusi Durante gli Allenamenti
Secondo quanto emerso dalle indagini, il maestro di arti marziali avrebbe costretto le bambine a subire atti sessuali durante le sessioni di allenamento. Questa grave accusa è stata suffragata da elementi raccolti dagli investigatori che hanno seguito il caso, spingendo la Procura a richiedere misure restrittive immediate.
Indagini della Polizia Postale
La Polizia Postale ha svolto un ruolo chiave nelle indagini, raccogliendo prove cruciali che hanno portato all’arresto dell’uomo. Il lavoro degli agenti, in collaborazione con la Procura, è stato determinante per l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare.
Arresti Domiciliari per il 68enne
Al maestro di arti marziali è stato imposto il regime degli arresti domiciliari, in attesa di ulteriori sviluppi processuali. La comunità locale è sconvolta dal caso che ha coinvolto un istruttore noto e rispettato.
La Comunità sotto Shock
La notizia ha destato sgomento nella comunità salernitana, dove l’uomo era conosciuto e stimato. I genitori delle vittime sono supportati dalle autorità e da psicologi per affrontare il trauma subito dalle bambine.
Importanza della Vigilanza
Il caso mette in luce l’importanza della vigilanza quando si tratta di affidare i propri figli ad istruttori o insegnanti. Le autorità raccomandano ai genitori di essere sempre attenti e di segnalare qualsiasi comportamento sospetto.
Conclusioni
La vicenda è ancora in evoluzione e l’uomo resterà agli arresti domiciliari fino alla conclusione delle indagini e del processo. La speranza è che giustizia sia fatta per le giovani vittime e che simili eventi non si ripetano in futuro.
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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui
Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.
Dettagli sull’omicidio
Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.
Ipotesi sulla dinamica del delitto
Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.
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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano
Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.
Dettagli dell’incidente
Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.
Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.
Interventi d’emergenza
Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.
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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia
Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.
Confessione del Reoconfesso
Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.
I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.
Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni
Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.
Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.
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