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Salvato dai carabinieri: voleva morire, stanco della sua vita

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Salvato dai carabinieri: voleva morire, stanco della sua vita

Tentativo di Suicidio Sventato dai Carabinieri in Provincia di Avellino

Un uomo di 60 anni, residente nella provincia di Avellino, ha tentato di togliersi la vita, ma è stato fortunatamente salvato dai carabinieri di passaggio. L’uomo è ora ricoverato in ospedale per ricevere il necessario supporto psicologico.

L’Intervento Provvidenziale dei Carabinieri

L’incidente si è verificato nel territorio di Monteforte Irpino. L’uomo, originario di un paese vicino, era alla guida di una piccola utilitaria quando ha incrociato i carabinieri. I militari, notando il suo comportamento strano e disperato, hanno deciso di fermarlo per un controllo. Durante il colloquio, l’uomo ha pronunciato frasi sconnesse, lasciando chiaramente intendere le sue intenzioni di suicidarsi.

Un Drammatico Tentativo di Suicidio

Nonostante il tentativo di rassicurarlo, l’uomo si è allontanato velocemente, dirigendosi verso un casolare di campagna. I carabinieri, preoccupati per la sua sicurezza, lo hanno seguito fino alla sua destinazione. Qui hanno trovato l’uomo con un accendino e una bomboletta di gas, chiaramente intenzionato a darsi fuoco.

Motivi di Una Gesto Estremo

Bloccato dai carabinieri, l’uomo ha confessato di attraversare un periodo particolarmente difficile sia a livello familiare che lavorativo. Preso dalla disperazione, aveva deciso di mettere fine alla sua vita. I carabinieri, con grande umanità, hanno cercato di calmarlo e di farlo ragionare, ricordandogli tutti i motivi per cui vale la pena di vivere.

Supporto Psicologico e Ricovero

Dopo averlo rassicurato e ascoltato, i carabinieri hanno affidato l’uomo agli operatori del 118. Successivamente, è stato trasportato presso l’ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino, dove riceverà il supporto psicologico necessario.

Impegno delle Forze dell’Ordine

Questo episodio evidenzia l’importanza dell’intervento tempestivo delle forze dell’ordine in situazioni di emergenza psicologica. Grazie alla loro prontezza e professionalità, i carabinieri sono riusciti a prevenire una tragedia, offrendo all’uomo una seconda chance per affrontare i suoi problemi.

Conclusioni

L’episodio di Monteforte Irpino ci ricorda quanto sia cruciale prestare attenzione ai segnali di disagio e interventire prontamente per salvare vite. Le forze dell’ordine, insieme ai servizi sanitari, svolgono un ruolo fondamentale nel fornire supporto e assistenza in momenti di crisi.

L’umanità e prontezza d’azione dei carabinieri sono state determinanti per salvare una vita e ricordarci che, nonostante tutto, esistono sempre delle soluzioni alternative alla disperazione.

Questa storia, pur drammatica, ha un epilogo positivo grazie all’intervento immediato e sensibile delle forze dell’ordine.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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