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Disabile e malato di cancro, Agenzia delle Entrate blocca auto. Vince il ricorso

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Disabile e malato di cancro, Agenzia delle Entrate blocca auto. Vince il ricorso

La Storia di Antonio, 52enne di Pozzuoli: Una Lotta contro Disabilità, Malattia e Burocrazia

Antonio, un uomo di 52 anni originario di Pozzuoli, si trova a combattere ogni giorno contro gravi problemi di salute, tra cui una disabilità e un tumore, mentre affronta anche un contenzioso con l’Agenzia delle Entrate. Questa è la sua storia di sofferenza e, in qualche modo, di resilienza.

Sfida contro la Malattia

Antonio soffre di serie disabilità motorie e respiratorie, oltre a un tumore alla tiroide che necessita di un intervento chirurgico urgente. Ma le difficoltà non finiscono qui: a breve dovrà subire l’amputazione del braccio destro. Vivendo da solo, la sua automobile è vitale per i suoi spostamenti, necessari almeno quattro volte al mese per terapie e controlli in ospedale.

Problemi Legali con l’Agenzia delle Entrate

All’inizio di luglio, Antonio ha dovuto affrontare un ulteriore ostacolo; infatti, a causa di un contenzioso burocratico, l’Agenzia delle Entrate ha disposto un fermo amministrativo sulla sua vettura. Questo provvedimento ha reso impossibile per Antonio recarsi in ospedale, aggravando ulteriormente il suo già precario stato di salute.

Un Calvario Iniziato nel 2012

Il calvario di Antonio ha avuto inizio nel marzo del 2012, quando è stato vittima di un grave infortunio sul lavoro che gli ha causato una lesione midollare. Oltre a ciò, sviluppato ulteriori patologie gravi, come problemi respiratori e una neoplasia tiroidea (Gozzo Multinodulare Plageant). Con il tempo, le sue condizioni fisiche sono peggiorate, portandolo a essere riconosciuto invalido dall’INPS.

Assistenza Legale e Soluzione

Antonio, senza alcun parente prossimo, ha dovuto affrontare il suo contenzioso legale da solo. Il suo avvocato, Gianluca Melillo, si è battuto per revocare il fermo amministrativo della vettura. Presentando un ricorso ex articolo 700 del Codice di Procedura Civile, Melillo ha sostenuto l’urgenza di revocare il fermo per tutelare il diritto di Antonio alla salute.

Esito del Ricorso

Fortunatamente, il Tribunale di Napoli ha accolto il ricorso, revocando il fermo amministrativo della vettura. Commentando il risultato positivo, Antonio ha ringraziato l’avvocato Melillo per avergli offerto un "spiraglio di luce". Melillo ha dichiarato che il caso è stato particolarmente soddisfacente, soprattutto data l’incertezza giuridica riguardante l’ammissibilità di ricorsi di questo tipo.

Parole di Speranza

Nonostante le difficoltà, Antonio conserva un barlume di ottimismo grazie all’esito positivo del suo caso legale. "C’è sempre uno spiraglio di luce", ha detto, ringraziando il suo legale per l’aiuto ricevuto. Questo caso rappresenta un precedente giudiziario importante in situazioni simili, e sottolinea l’urgenza di interventi legali rapidi per tutelare il diritto alla salute.

Antonio continua a lottare contro le sue numerose sfide quotidiane, trovando forza nella speranza e nella solidarietà delle persone giuste al suo fianco.

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Deceduta in ospedale dopo ore di attesa per il ricovero: indagati 17 medici a Sarno

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Deceduta in ospedale dopo ore di attesa per il ricovero: indagati 17 medici a Sarno

La Procura di Nocera Inferiore, situata in provincia di Salerno, sta indagando sulla morte di una donna di 79 anni avvenuta all’ospedale di Sarno. Secondo i familiari, la donna avrebbe atteso due ore prima di essere ricoverata.

I Medici Coinvolti nell’Indagine

In risposta alla tragica morte di A. M., la 79enne deceduta nel Pronto Soccorso dell’ospedale “Martiri di Villa Malta” di Sarno lo scorso 17 agosto, la Procura di Nocera Inferiore ha iscritto diciassette medici nel registro degli indagati. Questo passo è un atto dovuto per consentire gli accertamenti e l’autopsia, prevista per questa settimana. Attualmente, l’accusa formulata è quella di omicidio colposo.

Le Condizioni della Paziente

La donna era stata portata in ospedale nella mattinata, accusando forti dolori addominali che non erano diminuiti nemmeno dopo l’assunzione di farmaci prescritti dal medico di base. Dopo essere stata sottoposta al triage, avrebbe atteso circa due ore prima di essere trasferita in reparto, dove le sue condizioni sarebbero rapidamente peggiorate fino al decesso. I familiari della defunta hanno denunciato la lunga attesa prima del ricovero ai carabinieri di Sarno.

L’inchiesta della procura mira a verificare se siano stati rispettati tutti i protocolli e se vi siano state eventuali negligenze o imperizie da parte del personale sanitario. L’autopsia sarà cruciale per determinare le cause del decesso e comprendere se l’attesa denunciata dai familiari abbia contribuito in qualche modo alla morte della donna.

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Raid armato in pizzeria a Castellammare, minacciano cassiera e scappano sparando in aria

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Raid armato in pizzeria a Castellammare, minacciano cassiera e scappano sparando in aria

Malviventi fuggiti con il Bottino

Una rapina a mano armata ha scosso una pizzeria di Castellammare di Stabia, dove i malviventi hanno minacciato i dipendenti con una pistola prima di fuggire col bottino, esplodendo un colpo in aria durante la fuga. Le indagini sono attualmente in corso a cura dei carabinieri.

La Dinamica della Rapina

I malviventi sono entrati nella pizzeria, che a quell’ora era piena di clienti, intorno alle 21:00 di mercoledì 21 agosto 2024. Hanno immediatamente puntato la pistola in faccia alla cassiera e alla figlia del titolare, diffondendo il terrore tra i dipendenti e gli avventori. Dopo essersi fatti consegnare l’incasso giornaliero, stimato attorno ai 500 euro, sono fuggiti. Durante la fuga, hanno esploso un colpo d’arma da fuoco in aria, ma per fortuna non ci sono stati feriti. Tuttavia, la figlia del titolare, fortemente scossa, ha avuto un malore ed è stata trasportata d’urgenza in ospedale.

Indagini in Corso

I carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia stanno attivamente indagando sul caso. Sono stati già ascoltati i testimoni presenti al momento della rapina e non si esclude la possibilità di acquisire i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona per ricostruire in dettaglio la dinamica degli eventi e identificare i responsabili. La Prefettura di Napoli ha deciso di intensificare i controlli delle forze dell’ordine in tutta la provincia per prevenire ulteriori episodi di crimine.

Questa vicenda ha generato grande apprensione e paura tra il personale della pizzeria e i suoi clienti, mettendo in evidenza l’urgenza di adottare misure di sicurezza più stringenti per proteggere i cittadini e le attività locali.

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Proibito nuotare nelle spiagge di Capaccio Paestum, Torre Annunziata, Torre del Greco ed Ercolano

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Proibito nuotare nelle spiagge di Capaccio Paestum, Torre Annunziata, Torre del Greco ed Ercolano

La balneazione è vietata in alcune spiagge della Campania a causa del superamento dei limiti microbiologici. Arpac ha dichiarato che i superamenti sono legati al maltempo e che verranno effettuati nuovi controlli durante il weekend.

Spiagge Interessate

La balneazione è stata vietata in diverse spiagge della Campania a causa dell’inquinamento del mare. Le località colpite sono Torre del Greco, Torre Annunziata, Ercolano e Capaccio. La comunicazione di Arpac è arrivata proprio nel cuore dell’estate, con le spiagge affollate di turisti. Secondo Stefano Sorvino, presidente di Arpa Campania, i limiti dei parametri microbiologici sono stati superati a seguito delle piogge intense di lunedì e martedì. In specifico, lo sforamento riguarda parametri microbiologici come la presenza di batteri Escherichia coli.

Le spiagge interdette alla balneazione includono:

  • Ercolano: tratto ex bagno Risorgimento
  • Torre Annunziata: tratti Villa Tiberiade, lido Azzurro, Spiaggia Molo Ponente
  • Capaccio Paestum: tratti Villaggio Merola, Casina D’Amato, Ponte di Ferro, Torre di Paestum, Foce Acqua dei Ranci
  • Torre del Greco: tratti Litoranea Nord, Litoranea Sud, Stazione Santa Maria La Bruna

Cause e Monitoraggio

Molto probabilmente gli sforamenti sono stati causati dagli eventi meteorologici recenti. La pioggia intensa ha portato detriti e sporcizia dai canali verso il mare, aggravando la situazione. Le autorità locali sono state invitate a emanare ordinanze per interdizione alla balneazione e a richiedere controlli straordinari, che verranno eseguiti tra domani e sabato. Se le condizioni meteorologiche rimarranno normali, ci si aspetta che la conformità delle acque verrà ristabilita.

Secondo Sorvino, si tratta di un problema contingente e temporaneo dovuto ai cambiamenti climatici che hanno causato violenti fenomeni meteorologici. I controlli ordinari di Arpac seguono un programma obbligatorio stabilito per legge per tutelare la salute pubblica. In queste circostanze speciali, però, essi possono essere integrati con monitoraggi straordinari e suppletivi, compatibilmente con le possibilità organizzative.

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