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Sedia riserva parcheggio in via Caracciolo, lanciata su auto di donna

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Sedia riserva parcheggio in via Caracciolo, lanciata su auto di donna

Una 53enne ha denunciato ai carabinieri di essere stata aggredita da uno sconosciuto nel centro di Napoli: l’uomo voleva impedirle di parcheggiare.

L’aggressione in Via Caracciolo

L’episodio ha avuto luogo in via Caracciolo, una delle arterie principali del centro di Napoli. L’aggressore si era “riservato” un posto auto utilizzando una sedia, impedendo così ad altri automobilisti di parcheggiare. Quando la donna ha tentato di parcheggiare la sua auto, l’uomo non ha esitato a insultarla e, successivamente, a scagliare la sedia contro il veicolo. La 53enne ha immediatamente denunciato l’aggressione ai carabinieri, raccontando la sconcertante vicenda.

Un Fenomeno Odioso e Diffuso

Questo evento riporta alla luce un problema ben noto ai napoletani: l’abitudine di riservare posti auto con oggetti come sedie o fioriere, come se i parcheggi sulle strisce blu fossero di proprietà privata. Un episodio tragico associato a questa pratica si è verificato il 19 aprile 2021 a Torre Annunziata, dove Maurizio Cerrato fu ucciso in una spedizione punitiva perché sua figlia aveva parcheggiato in un’area “occupata” da oggetti simili. Le immagini archiviate su Google Maps mostrano chiaramente come quella zona fosse utilizzata come parcheggio privato.

La Denuncia della Vittima

Secondo la denuncia, la 53enne aveva cercato di parcheggiare regolarmente sulle strisce blu, un’area pubblica dove la sosta è consentita e regolamentata. L’uomo, però, ha rapidamente interferito, sostenendo che il posto fosse già riservato. Davanti alle proteste della donna, l’aggressore è passato prima agli insulti e poi alla violenza fisica, lanciando la sedia contro l’automobile. Questo incidente rappresenta un ennesimo esempio di come la sopraffazione e il mancato rispetto delle regole possano condurre a episodi di violenza gratuita.

Soluzioni e Provvedimenti

Per risolvere questo problema che affligge molte città italiane, è indispensabile un maggiore controllo da parte delle autorità e una campagna di sensibilizzazione sui diritti di tutti i cittadini. Parcheggi come quelli sulle strisce blu devono rimanere accessibili a tutti e non diventare oggetto di soprusi e prepotenze. Le denunce e i controlli devono intensificarsi per arginare questo tipo di comportamento inaccettabile.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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