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Ferito il pugile Kevin Di Napoli, grave l’uomo che l’accompagnava

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Ferito il pugile Kevin Di Napoli, grave l’uomo che l’accompagnava

Ostia: il pugile Kevin di Napoli e Raffaele Scotti sono stati colpiti a colpi di pistola a Casoria. Scotti, di 62 anni, è in pericolo di vita. Sembra si tratti di una rapina.

Tentata rapina a Casoria: i dettagli

Gli aggressori avrebbero notato l’orologio al polso di Kevin di Napoli e avrebbero tentato di rapinarlo, sparando sia a lui che a Raffaele Scotti, un dipendente della comunità dove il pugile è agli arresti domiciliari. Questo è quanto emerge dalle prime ricostruzioni investigative. Kevin Di Napoli, 28 anni, è stato colpito al polso, mentre Scotti è in condizioni critiche al Cardarelli con gravi lesioni al polmone, aorta, milza e fegato, e lotta per la vita anche a causa di un problema cardiaco.

L’incidente a Casoria

Il ferimento è avvenuto nella frazione di Arpino, lungo la Circonvallazione Esterna di Casoria. I carabinieri sono stati allertati intorno alle 19.30 e intervenuti presso il civico 102, nel parcheggio Ilardi, dove era stata segnalata una sparatoria. I malviventi, in sella a uno scooter, avrebbero affiancato l’auto su cui viaggiavano Di Napoli e Scotti, aprendo il fuoco nella tentata rapina. Le indagini sono ora nelle mani dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna.

Kevin Di Napoli: dal ring ai legami con i clan

Nato nel 1996, Kevin Di Napoli è figlio del pugile Gianni Di Napoli e amico del rapper Tony Effe. Una brillante carriera sportiva lo attendeva, essendo nel mirino della nazionale italiana giovanile. Tuttavia, sei anni fa, la sua vita ha preso una svolta drammatica. L’operazione “Maverick” dei carabinieri ha messo fine alla sua carriera, con l’arresto e le successive accuse di associazione armata finalizzata al traffico di droga per ben tre bande diverse. Kevin Di Napoli era considerato il picchiatore di Salvatore Sibio, ex membro della Banda della Magliana e boss di Ostia, e di Fabrizio Piscitelli, noto come “Diabolik”.

Condanne e vita attuale

Di Napoli è stato condannato a 14 anni (poi assolto) per essere al soldo di Sibio, 12 anni per la seconda accusa e quattro anni e otto mesi per la terza. Oltre a queste, ha collezionato numerose denunce per lesioni. Nel 2019, dopo vari rifiuti del giudice a concedergli l’uso della palestra, ha tentato il suicidio. Attualmente, sta scontando la sua pena nella comunità di recupero di San Pio di Nola, nel Napoletano.

Conclusioni

La tragica sparatoria che ha coinvolto Kevin di Napoli e Raffaele Scotti a Casoria rappresenta un inquietante episodio che mette in luce il continuo allarme sicurezza nella regione. Le indagini proseguono per chiarire ogni dettaglio e assicurarne i responsabili alla giustizia.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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