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Indagine interna Asl su video di Very e Sasy all’ospedale Rizzoli

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Indagine interna Asl su video di Very e Sasy all’ospedale Rizzoli

Un video che ritrae una rinomata tiktoker napoletana ballare con il personale di un reparto ospedaliero ha destato scalpore sui social media. In seguito alla diffusione del filmato, l’Azienda Sanitaria Locale ha annunciato che saranno prese misure disciplinari.

Il Caso del Video Virale nell’Ospedale di Ischia

Una “condotta giudicata gravemente inopportuna e in contrasto con i principi di professionalità, rispetto e riservatezza che devono caratterizzare l’operato di ogni dipendente”: questa è la motivazione con cui l’ASL Napoli 2 ha avviato un’indagine interna a seguito della pubblicazione di un video girato all’ospedale “Rizzoli” di Ischia (Napoli). Nel video, la tiktoker Veronica di “Very e Sasy” balla insieme al personale sanitario dell’ospedale.

Chi Sono Very e Sasy?

Very e Sasy, ovvero Veronica Acquaviva e Salvatore Borriello, sono originari di Secondigliano e sono una delle coppie più celebri di TikTok a Napoli. Sposati da giovani, sono seguiti da milioni di persone sul social cinese, dove mettono in scena un vero e proprio reality insieme ai loro cinque figli. L’associazione “Nessuno Tocchi Ippocrate”, che si batte per la tutela dei sanitari contro le aggressioni, è stata la prima a segnalare il video girato al “Rizzoli”.

La Polemica Sui Social

L’associazione ha pubblicato un post sul proprio profilo Facebook, esprimendo il proprio disappunto: “Come associazione, crediamo che ‘certi balletti’ dovrebbero essere fatti al di fuori della struttura ospedaliera e fuori dall’orario di servizio. Anche se viviamo con lo smartphone in mano, dobbiamo mantenere un contegno per essere rispettati e non mettere le nostre azioni goliardiche al pubblico ludibrio. Tralasciando il codice deontologico professionale, nelle strutture ospedaliere è assolutamente vietato filmare e divulgare pubblicamente immagini. Speriamo che stavolta vengano presi provvedimenti”.

La Reazione dell’ASL Napoli 2

La risposta dell’ASL Napoli 2, che ha giurisdizione sull’ospedale di Ischia, non si è fatta attendere. Con una nota stampa, l’Azienda ha espresso “il più profondo disappunto”, sottolineando che tale comportamento “costituisce violazione del Codice di Comportamento del personale dipendente”. Un’indagine interna è stata aperta sull’episodio e, qualora venga accertata la responsabilità, “saranno adottate le misure disciplinari previste dal vigente ordinamento”.

Conclusioni

Questo episodio mette in luce la delicata questione dell’uso dei social media in contesti professionali e sensibili come quello sanitario. La necessità di mantenere professionalità e riservatezza è fondamentale per tutelare non solo i pazienti, ma anche l’integrità del personale sanitario.

Per ulteriori aggiornamenti su questa vicenda e altre notizie simili:

Muore dopo un intervento in ospedale a Napoli: la famiglia risarcita con 700mila euro dall’ASL

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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