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Tentato omicidio ai Banchi Nuovi: 6 fermati dopo lite tra ragazzi

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Tentato omicidio ai Banchi Nuovi: 6 fermati dopo lite tra ragazzi

Sei Giovani Fermati dalla Polizia per il Ferimento di Due Ragazzi a Napoli

Nel cuore di Napoli, alla fine di giugno, la Polizia ha fermato sei giovani accusati di essere coinvolti nel ferimento di due ragazzi. Il raid, secondo gli investigatori, è stato meticolosamente pianificato nei minimi dettagli.

Il Raid Pianificato nei Dettagli

Un vero e proprio attacco organizzato, dove ognuno aveva un ruolo specifico: c’era chi ha progettato, chi ha eseguito e chi ha supportato il nascondiglio dei killer. Gli investigatori hanno ricostruito il raid avvenuto in Largo Banco Nuovi, zona dei Decumani, nel centro storico di Napoli. Durante l’attacco, uno dei tre giovani presenti è rimasto illeso, mentre due ragazzi hanno subito gravi ferite; uno di loro, infatti, è stato colpito in modo particolarmente serio. Oggi, la Polizia di Stato ha eseguito i fermi nei confronti dei sei indagati, i quali devono rispondere di tentato triplice omicidio, porto e detenzione di armi da fuoco, con l’aggravante delle modalità mafiose. Alcuni dei fermati sarebbero parenti di detenuti considerati al vertice dei clan dei Quartieri Spagnoli.

Gli Spari Nella Notte del 27 Giugno

Gli attacchi risalgono alla notte del 27 giugno. Due persone hanno attaccato un gruppo di tre giovani, aprendo il fuoco. Uno degli obiettivi dell’attacco è rimasto illeso, mentre un 22enne è stato colpito a una gamba. Il ferito più grave, un giovane di 25 anni, è stato colpito all’addome e si trovava in prognosi riservata, lottando tra la vita e la morte. Questo ragazzo è il figlio della TikToker Rosa Macor e nipote del presunto boss Eduardo Saltalamacchia dei Quartieri Spagnoli. Questo legame di parentela ha portato gli investigatori a sospettare coinvolgimenti legati alle rivalità criminali nel centro storico.

Un Raid Frutto di un Conflitto

L’indagine, condotta dalla Squadra Mobile e coordinata dalla Procura – Direzione Distrettuale Antimafia, ha rivelato che l’attacco è nato da una lite tra due gruppi di giovani, uno facente riferimento alle vittime e l’altro agli indagati. Il raid è stato, infatti, attentamente studiato: tre dei sei indagati avrebbero progettato l’agguato, mentre altri due lo avrebbero eseguito materialmente. Il sesto individuo avrebbe fornito supporto logistico, prelevando i due killer dal luogo del delitto e ospitandoli per qualche giorno nella sua abitazione in provincia di Caserta.

Conclusione

La meticolosa pianificazione e l’organizzazione di questo raid confermano le tensioni criminali presenti nel centro storico di Napoli. Le indagini proseguono per delineare ulteriormente i contorni di una vicenda che ha scosso profondamente la città e gli abitanti.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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