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Evaso dai domiciliari a Torino: arrestato nuovamente
Arrestato il 21enne Patrizio Bosti Junior a Napoli
Il giovane, noto per essere il nipote e omonimo del boss del clan Contini, è stato rintracciato in un’abitazione di Napoli. La proprietà era intestata a un incensurato. L’operazione è avvenuta grazie alla collaborazione tra la Squadra Mobile e il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, coordinati dalla D.D.A. locale.
Evaso dagli Arresti Domiciliari a Torino
Patrizio Bosti junior era evaso dalla sua residenza a Torino alla fine di giugno 2024. Era agli arresti domiciliari a seguito di un raid avvenuto due anni fa presso il ristorante-pizzeria "Cala la pasta" nel centro storico di Napoli. Questa mattina, in esecuzione di un provvedimento di aggravamento della misura cautelare decretato dalla Corte d’Appello di Napoli, il 21enne è stato arrestato. L’indagine ha permesso di rintracciare Bosti junior in un’abitazione a Napoli, appartenente a un individuo privo di precedenti penali. Quest’ultimo è stato denunciato per procurata inosservanza di pena aggravata dal metodo mafioso.
Dettagli del Raid al Ristorante "Cala la Pasta"
Nel giugno 2022, Patrizio Bosti junior era già stato arrestato dalla Squadra Mobile di Napoli con un’ordinanza di custodia cautelare. L’accusa riguardava i reati di violenza privata e favoreggiamento, entrambi aggravati dal metodo mafioso. Gli eventi si sono verificati il 16 maggio 2022, durante un’aggressione al ristorante "Cala la pasta". Secondo le ricostruzioni, un giovane della paranza, durante una scorribanda sui vicoli di Forcella, perse il controllo della sua moto da cross e finì sui tavolini del locale, ferendo gravemente una lavoratrice. Il ragazzo tentò di recuperare il veicolo per fuggire, ma venne fermato da alcuni turisti argentini, anche loro colpiti. Scappò a piedi per poi tornare supportato da altri giovani, tra cui si ritiene ci fosse anche Bosti jr.
La vicenda ha portato a diverse condanne, mettendo in luce l’attività criminale della paranza e i legami con il clan Contini.
Conclusioni
L’arresto di Bosti junior è l’ennesimo colpo alle attività del clan Contini. La Polizia di Stato, con il supporto della D.D.A., continuerà a monitorare e contrastare le attività mafiose sul territorio. La collaborazione tra le diverse forze dell’ordine si è rivelata ancora una volta cruciale per riportare la legalità.
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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui
Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.
Dettagli sull’omicidio
Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.
Ipotesi sulla dinamica del delitto
Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.
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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano
Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.
Dettagli dell’incidente
Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.
Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.
Interventi d’emergenza
Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.
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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia
Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.
Confessione del Reoconfesso
Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.
I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.
Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni
Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.
Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.
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