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Auto esplosa in Tangenziale a Napoli: sei indagati per due morti
Incidente mortale del 23 giugno 2023: studente di ingegneria e ricercatrice del CNR coinvolti
Il 23 giugno 2023 si è verificato un tragico incidente sulla Tangenziale di Napoli, che ha visto la morte dello studente di ingegneria Fulvio Filace e della ricercatrice del CNR Maria Vittoria Prati. La causa dell’incendio sembrerebbe essere legata a una scintilla partita dalla batteria al litio montata sull’auto prototipo.
Sei indagati per l’esplosione dell’auto prototipo
Attualmente, sei persone sono state iscritte nel registro degli indagati per l’esplosione che ha causato la morte di Fulvio Filace e Maria Vittoria Prati. Entrambi viaggiavano a bordo di una Volkswagen Polo sperimentale, parte di un progetto di ricerca sulla ibridizzazione dei motori. Questo modello ibrido utilizzava sia carburante fossile che energia solare. Durante il viaggio, un incendio si è rapidamente propagato, portando all’esplosione del veicolo. I due ricercatori sono stati gravemente ustionati e, nonostante il ricovero nel centro grandi ustionati del Cardarelli, non sono sopravvissuti alle ferite.
L’indagine della Procura di Napoli
Subito dopo l’incidente, la Procura della Repubblica di Napoli ha aperto un’inchiesta. Sei avvisi di chiusura indagini sono stati notificati ad altrettante persone coinvolte a vario titolo nella progettazione e nella realizzazione del prototipo. Secondo quanto riportato dai quotidiani Il Mattino e La Repubblica, si tratta di una Polo Volkswagen diesel-elettrica, equipaggiata con un macchinario che permetteva il funzionamento in modalità ibrida. Un pannello solare era montato sul tettuccio della vettura per contribuire all’alimentazione.
Origine della scintilla: sospetti sulla batteria al litio
Gli esperti sono ancora al lavoro per determinare con precisione la causa dell’incendio. Tuttavia, le prime perizie indicano che la scintilla potrebbe essere partita dalla batteria al litio installata sull’auto. Questo dettaglio cruciale è ancora oggetto di ulteriori indagini. Maria Vittoria Prati è deceduta un giorno dopo l’incidente, mentre Fulvio Filace, uno studente appassionato di motori prossimo alla laurea, è morto alcuni giorni dopo. In suo onore, l’Università Federico II ha deciso di conferire la laurea postuma.
Questo tragico evento evidenzia l’importanza di una rigorosa verifica e controllo nelle fasi di progettazione e sperimentazione di nuovi prototipi, specialmente quando coinvolgono tecnologie complesse e potenzialmente pericolose come le batterie al litio.
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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui
Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.
Dettagli sull’omicidio
Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.
Ipotesi sulla dinamica del delitto
Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.
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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano
Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.
Dettagli dell’incidente
Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.
Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.
Interventi d’emergenza
Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.
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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia
Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.
Confessione del Reoconfesso
Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.
I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.
Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni
Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.
Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.
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