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Cardarelli di Napoli: tre trapianti di fegato in tre giorni, vite salvate
Antonio d’Amore, direttore generale dell’ospedale Cardarelli di Napoli, ha dichiarato: “La speranza di vita degli altri dipende anche dalla nostra capacità di donare speranza. Invito tutti a effettuare le dichiarazioni di donazione dei propri organi”.
Tre vite salvate al Cardarelli di Napoli grazie ai trapianti di fegato
Tre uomini di 50, 55 e 61 anni sono stati salvati grazie a interventi di trapianto di fegato effettuati in appena tre giorni all’ospedale Cardarelli di Napoli, durante il 31 luglio, 1 e 2 agosto. Due dei pazienti soffrivano di gravi neoplasie non operabili, e il trapianto di fegato è stata l’unica speranza per migliorare significativamente la loro qualità di vita, evitando ulteriori trattamenti oncologici. Il terzo paziente aveva una malattia epatica terminale, con un fegato che non riusciva più a svolgere le funzioni vitali necessarie.
L’importanza della donazione degli organi
Antonio d’Amore ha sottolineato come i trapianti richiedano competenze elevate e modelli organizzativi efficienti. Tuttavia, ha precisato che una sanità efficiente da sola non è sufficiente: “Per fare trapianti, è fondamentale che vi siano sempre più cittadini disponibili a donare i propri organi. La speranza di vita degli altri dipende anche dalla nostra capacità di donare speranza”.
La complessità dei trapianti di fegato
Giovanni Vennarecci, direttore dell’Unità di Chirurgia Epatobiliare e Trapianto di Fegato, ha spiegato la complessità della procedura. “L’intervento può durare dalle 4 alle 14 ore. Sostituire il fegato malato con quello del donatore richiede la conservazione e la sutura precisa dei vasi sanguigni. Questo deve essere eseguito nel tempo più breve possibile per minimizzare i danni causati dall’assenza prolungata di sangue. Effettuare tre trapianti in tre giorni richiede una concentrazione altissima per 72 ore di fila”.
Le sfide post-trapianto
Giuseppe De Simone, direttore dell’Unità Terapia Intensiva Fegato, ha rivelato la delicatezza delle ore immediatamente successive al trapianto, durante le quali il paziente è sotto osservazione intensiva. “Le ore subito dopo l’intervento sono critiche. L’attenzione delle equipe mediche e infermieristiche è massima per monitorare ogni parametro vitale in tempo reale. In quei momenti, si percepisce chiaramente che ogni trapianto è il frutto di un vero e proprio lavoro di squadra”.
Conclusione
Questi trapianti al Cardarelli di Napoli non solo salvano vite ma ribadiscono l’importanza della donazione degli organi. La collaborazione tra medici e la generosità dei donatori rappresentano un faro di speranza per chi è in attesa di un trapianto.
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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui
Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.
Dettagli sull’omicidio
Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.
Ipotesi sulla dinamica del delitto
Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.
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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano
Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.
Dettagli dell’incidente
Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.
Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.
Interventi d’emergenza
Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.
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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia
Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.
Confessione del Reoconfesso
Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.
I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.
Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni
Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.
Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.
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