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Incendio al negozio di tatuaggi al Vomero: pompieri e carabinieri
Incendio alla Case Puntellate: In Fiamme Un Negozio di Tatuaggi a Napoli. Si Sospetta Origine Dolosa
Nella notte tra il 12 e il 13 agosto 2024, un incendio ha colpito un negozio di tatuaggi al Vomero, situato nei pressi di via Pigna. Le fiamme hanno avvolto la saracinesca dell’attività, portando i carabinieri e i vigili del fuoco a intervenire prontamente. Le prime indagini suggeriscono una possibile origine dolosa del rogo.
Principio di Incendio: Danni Limitati ma Indagini in Corso
Il principio di incendio, che ha causato lievi danneggiamenti all’esterno della serranda, non ha fortunatamente arrecato danni all’appartamento sovrastante. Le forze dell’ordine e i vigili del fuoco del distaccamento centro storico di Napoli, squadra 18/B, sono intervenuti rapidamente per spegnere le fiamme e avviare le prime indagini. Durante i rilievi, sarebbe stata trovata una bottiglia di combustibile, suggerendo la possibilità di un atto doloso.
L’Intervento dei Pompieri e la Ricerca della Causa
I carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli e i vigili del fuoco hanno lavorato per domare l’incendio, che fortunatamente non ha causato feriti. Le ricerche sono ancora in corso per determinare con certezza la dinamica e l’origine dell’incendio. La presenza di una bottiglia di combustibile sul luogo del sinistro, tuttavia, solleva sospetti su un’eventuale azione dolosa.
Un Altro Incendio ai Camaldoli
La notte è stata intensa per i vigili del fuoco, impegnati anche in un altro incendio nei pressi dell’Eremo di Santa Maria di Pietraspaccata a Marano di Napoli. La squadra 3/B del Vomero è stata chiamata a intervenire sul versante della collina dei Camaldoli per spegnere un rogo di sterpaglia. Dopo un’intensa lotta contro le fiamme, il fuoco è stato finalmente domato.
Le indagini proseguono per chiarire i dettagli di entrambi gli incendi e per assicurarsi che non vi siano ulteriori pericoli per la comunità locale.
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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui
Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.
Dettagli sull’omicidio
Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.
Ipotesi sulla dinamica del delitto
Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.
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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano
Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.
Dettagli dell’incidente
Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.
Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.
Interventi d’emergenza
Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.
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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia
Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.
Confessione del Reoconfesso
Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.
I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.
Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni
Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.
Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.
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