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Arrestato a Marano il latitante Cesaro, broker della cocaina

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Arrestato a Marano il latitante Cesaro, broker della cocaina

Arrestato Pasquale Cesaro, Latitante da un Anno: Tentata Fuga Finisce Male

Un’operazione delle forze dell’ordine ha portato all’arresto di Pasquale Cesaro, 52 anni, ritenuto vicino al clan criminale Nuvoletta-Orlando-Polverino. Dopo un anno di latitanza, Cesaro è stato scoperto in una villetta alla periferia di Marano, Napoli. Durante il blitz, ha tentato la fuga, ferendosi mentre scavalcava una recinzione.

Blitz a Marano: Scovato nella Villetta

Il 14 agosto, alle 3 di notte, i carabinieri hanno circondato la villetta di Marano, scoprendo Cesaro insieme a un 43enne e due donne. La struttura era ben protetta, con un cancello blindato. Accortosi del blitz, Cesaro ha tentato di scappare, ma si è ferito alla gamba con uno spuntone di metallo mentre scavalcava. L’intera area era già stata circondata dalle pattuglie, e la sua fuga è finita nei campi circostanti.

Il Passato Criminale di Cesaro: Traffico di Cocaina dal Sudamerica

Cesaro era implicato in una vasta rete di narcotraffico internazionale, smantellata circa dieci anni fa. L’organizzazione, guidata dal cognato del boss Gionta, importava cocaina dal Sudamerica, poi distribuita tra Spagna, Olanda e infine Torre Annunziata e Marano per il clan Nuvoletta. Condannato a 16 anni e 8 mesi per traffico internazionale di stupefacenti, Cesaro era scomparso dal 1 luglio 2023. Tuttavia, grazie alla perseveranza dei carabinieri, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia, è stato infine catturato.

Dettagli del Blitz e Conseguenze Giudiziarie

Nell’abitazione di via Eduardo de Filippo, oltre a Cesaro, i carabinieri hanno trovato un 43enne e due donne. Durante il tentativo di fuga, le forze dell’ordine sono intervenute prontamente, bloccando Cesaro che è stato poi trasferito nel carcere di Secondigliano. Il 43enne è stato arrestato per favoreggiamento nella latitanza, mentre le due donne sono state denunciate in stato di libertà per lo stesso reato.

Questa operazione segna una vittoria significativa nella lotta contro il narcotraffico e la criminalità organizzata nella regione di Napoli.

Cocaina dal Sudamerica a Napoli: Sequestrati 188 Chili nel Porto

In un’operazione correlata, recentemente sono stati sequestrati 188 chili di cocaina nel porto di Napoli, un carico dal valore di 30 milioni di euro. Questo sottolinea l’importanza delle operazioni delle forze dell’ordine nella lotta contro il narcotraffico internazionale.

Conclusione

L’arresto di Pasquale Cesaro rappresenta un colpo significativo al clan Nuvoletta-Orlando-Polverino e sottolinea l’impegno costante delle forze dell’ordine nella lotta alla criminalità organizzata. Questa operazione evidenzia l’importanza della cooperazione tra diverse unità investigative per garantire la sicurezza e la giustizia nella comunità.

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Deceduta in ospedale dopo ore di attesa per il ricovero: indagati 17 medici a Sarno

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Deceduta in ospedale dopo ore di attesa per il ricovero: indagati 17 medici a Sarno

La Procura di Nocera Inferiore, situata in provincia di Salerno, sta indagando sulla morte di una donna di 79 anni avvenuta all’ospedale di Sarno. Secondo i familiari, la donna avrebbe atteso due ore prima di essere ricoverata.

I Medici Coinvolti nell’Indagine

In risposta alla tragica morte di A. M., la 79enne deceduta nel Pronto Soccorso dell’ospedale “Martiri di Villa Malta” di Sarno lo scorso 17 agosto, la Procura di Nocera Inferiore ha iscritto diciassette medici nel registro degli indagati. Questo passo è un atto dovuto per consentire gli accertamenti e l’autopsia, prevista per questa settimana. Attualmente, l’accusa formulata è quella di omicidio colposo.

Le Condizioni della Paziente

La donna era stata portata in ospedale nella mattinata, accusando forti dolori addominali che non erano diminuiti nemmeno dopo l’assunzione di farmaci prescritti dal medico di base. Dopo essere stata sottoposta al triage, avrebbe atteso circa due ore prima di essere trasferita in reparto, dove le sue condizioni sarebbero rapidamente peggiorate fino al decesso. I familiari della defunta hanno denunciato la lunga attesa prima del ricovero ai carabinieri di Sarno.

L’inchiesta della procura mira a verificare se siano stati rispettati tutti i protocolli e se vi siano state eventuali negligenze o imperizie da parte del personale sanitario. L’autopsia sarà cruciale per determinare le cause del decesso e comprendere se l’attesa denunciata dai familiari abbia contribuito in qualche modo alla morte della donna.

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Raid armato in pizzeria a Castellammare, minacciano cassiera e scappano sparando in aria

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Raid armato in pizzeria a Castellammare, minacciano cassiera e scappano sparando in aria

Malviventi fuggiti con il Bottino

Una rapina a mano armata ha scosso una pizzeria di Castellammare di Stabia, dove i malviventi hanno minacciato i dipendenti con una pistola prima di fuggire col bottino, esplodendo un colpo in aria durante la fuga. Le indagini sono attualmente in corso a cura dei carabinieri.

La Dinamica della Rapina

I malviventi sono entrati nella pizzeria, che a quell’ora era piena di clienti, intorno alle 21:00 di mercoledì 21 agosto 2024. Hanno immediatamente puntato la pistola in faccia alla cassiera e alla figlia del titolare, diffondendo il terrore tra i dipendenti e gli avventori. Dopo essersi fatti consegnare l’incasso giornaliero, stimato attorno ai 500 euro, sono fuggiti. Durante la fuga, hanno esploso un colpo d’arma da fuoco in aria, ma per fortuna non ci sono stati feriti. Tuttavia, la figlia del titolare, fortemente scossa, ha avuto un malore ed è stata trasportata d’urgenza in ospedale.

Indagini in Corso

I carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia stanno attivamente indagando sul caso. Sono stati già ascoltati i testimoni presenti al momento della rapina e non si esclude la possibilità di acquisire i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona per ricostruire in dettaglio la dinamica degli eventi e identificare i responsabili. La Prefettura di Napoli ha deciso di intensificare i controlli delle forze dell’ordine in tutta la provincia per prevenire ulteriori episodi di crimine.

Questa vicenda ha generato grande apprensione e paura tra il personale della pizzeria e i suoi clienti, mettendo in evidenza l’urgenza di adottare misure di sicurezza più stringenti per proteggere i cittadini e le attività locali.

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Proibito nuotare nelle spiagge di Capaccio Paestum, Torre Annunziata, Torre del Greco ed Ercolano

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Proibito nuotare nelle spiagge di Capaccio Paestum, Torre Annunziata, Torre del Greco ed Ercolano

La balneazione è vietata in alcune spiagge della Campania a causa del superamento dei limiti microbiologici. Arpac ha dichiarato che i superamenti sono legati al maltempo e che verranno effettuati nuovi controlli durante il weekend.

Spiagge Interessate

La balneazione è stata vietata in diverse spiagge della Campania a causa dell’inquinamento del mare. Le località colpite sono Torre del Greco, Torre Annunziata, Ercolano e Capaccio. La comunicazione di Arpac è arrivata proprio nel cuore dell’estate, con le spiagge affollate di turisti. Secondo Stefano Sorvino, presidente di Arpa Campania, i limiti dei parametri microbiologici sono stati superati a seguito delle piogge intense di lunedì e martedì. In specifico, lo sforamento riguarda parametri microbiologici come la presenza di batteri Escherichia coli.

Le spiagge interdette alla balneazione includono:

  • Ercolano: tratto ex bagno Risorgimento
  • Torre Annunziata: tratti Villa Tiberiade, lido Azzurro, Spiaggia Molo Ponente
  • Capaccio Paestum: tratti Villaggio Merola, Casina D’Amato, Ponte di Ferro, Torre di Paestum, Foce Acqua dei Ranci
  • Torre del Greco: tratti Litoranea Nord, Litoranea Sud, Stazione Santa Maria La Bruna

Cause e Monitoraggio

Molto probabilmente gli sforamenti sono stati causati dagli eventi meteorologici recenti. La pioggia intensa ha portato detriti e sporcizia dai canali verso il mare, aggravando la situazione. Le autorità locali sono state invitate a emanare ordinanze per interdizione alla balneazione e a richiedere controlli straordinari, che verranno eseguiti tra domani e sabato. Se le condizioni meteorologiche rimarranno normali, ci si aspetta che la conformità delle acque verrà ristabilita.

Secondo Sorvino, si tratta di un problema contingente e temporaneo dovuto ai cambiamenti climatici che hanno causato violenti fenomeni meteorologici. I controlli ordinari di Arpac seguono un programma obbligatorio stabilito per legge per tutelare la salute pubblica. In queste circostanze speciali, però, essi possono essere integrati con monitoraggi straordinari e suppletivi, compatibilmente con le possibilità organizzative.

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