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Michela mamma a 45 anni dopo 14 anni e 8 fecondazioni fallite

Una Storia di Perseveranza: Mamma a 45 Anni Dopo 14 Anni di Attesa
Michela, 45 anni, ha dato alla luce il suo primo figlio presso la Clinica Malzoni di Avellino: “Il Ferragosto più bello di sempre”.
Il Miracolo della Nascita
Michela ha finalmente coronato il sogno di diventare mamma il 2 agosto 2024, mettendo al mondo il piccolo Ferdinando presso la Clinica Malzoni di Avellino. Assistita dal dottor Raffaele Petta, ginecologo della clinica, Michela ha partorito alle 9:50 di mattina con il bambino che pesava 3,320 kg. La gioia della nascita dopo 14 anni di attesa e ben 8 tentativi di fecondazione assistita falliti ha riempito il cuore di Michela e del marito Vincenzo, operaio di 49 anni.
Una Battaglia Lunga 14 Anni
La coppia di Salerno aveva provato disperatamente ad avere un figlio per oltre un decennio, rivolgendosi a diversi centri di sterilità e tentando numerose volte la fecondazione assistita, senza successo. La determinazione di Michela l’ha portata ad affrontare interventi complessi come l’asportazione di miomi e una metroplastica ampliativa, sempre tenendo viva la speranza di diventare madre.
Gratitudine Verso la Clinica Malzoni
Dopo il parto, Michela ha voluto esprimere la sua infinita gratitudine verso l’equipe medica della Clinica Malzoni. “Voglio ringraziare tutta l’Equipe della Clinica Malzoni per quanto ha fatto per il piccolo Ferdinando e per me, rendendo questo Ferragosto il più bello di sempre”, ha dichiarato emozionata.
L’Alto Rischio della Gravidanza
Data l’età avanzata di Michela e gli interventi precedenti sull’utero, gli esperti avevano classificato la sua gravidanza come ad alto rischio. A complicare ulteriormente il quadro, una improvvisa dilatazione ed accorciamento del collo uterino poneva il rischio di rottura delle membrane e aborto.
Il Cerchiaggio e i Controlli Ravvicinati
Alla 13° settimana di gestazione, Michela è stata sottoposta a un intervento di cerchiaggio del collo dell’utero secondo la tecnica di Shirodkar. Da quel momento in poi, ha affrontato controlli clinici frequenti, esami ecografici seriate e ecoflussimetrie per monitorare attentamente il benessere del feto.
Il Parto ad Inizio Agosto
Alla 37° settimana, Michela è stata ricoverata per la rottura prematura delle membrane. Dopo un attento monitoraggio del benessere fetale, i medici hanno deciso di farla partorire il 2 agosto. Il parto è stato condotto dalla dottoressa Annamaria Malzoni, supportata dal dottor Gianmarco Miele, l’ostetrica Anna Pepe e l’infermiera Marina Loria. L’anestesia è stata gestita dalla dottoressa Ida Oppido, mentre il piccolo Ferdinando è stato affidato alle cure del dottor Angelo Izzo, primario del Nido della Malzoni, coadiuvato dalla puericultrice Vittoria Elia.
Questa storia toccante di speranza e perseveranza dimostra che con determinazione e il giusto supporto medico, le difficoltà possono essere superate per realizzare i sogni più importanti della vita.
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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.
Dettagli sull’omicidio
Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.
Ipotesi sulla dinamica del delitto
Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.
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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.
Dettagli dell’incidente
Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.
Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.
Interventi d’emergenza
Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.
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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.
Confessione del Reoconfesso
Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.
I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.
Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni
Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.
Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.
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