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Seconda denuncia per quattro individui

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Seconda denuncia per quattro individui

Nuova Denuncia per 4 Persone a "Mappatella Beach": Tre Sono legate al Clan Strazzullo

I ritorni frequenti degli abusivi

I Carabinieri sono nuovamente tornati a "Mappatella Beach" dopo pochi giorni, denunciando quattro persone, tre delle quali risultano collegate al clan Strazzullo.

I controlli dei carabinieri a “Mappatella Beach”, a Napoli

Abusivi in azione sul lungomare Caracciolo

Non ci è voluto molto tempo per rivedere gli abusivi prendere possesso del lido Mappatella, situato sul lungomare Caracciolo. Sono bastati pochi giorni per riorganizzarsi, e nuovamente si sono visti ombrelloni e sedie piazzati illegalmente. Per loro è scattata un’ulteriore denuncia, la seconda in soli tre giorni. Questa situazione sembra rappresentare un continuo confronto tra le forze dell’ordine e un gruppo che avrebbe legami con il clan Strazzullo. Questi individui gestivano una porzione di spiaggia libera come se fosse un lido privato, affittando sedie e ombrelloni ai bagnanti.

Rafforzamento dei controlli nel periodo di Ferragosto

In previsione del Ferragosto, i controlli da parte delle forze dell’ordine sono stati intensificati, considerando che questa spiaggia iconica di Napoli sarebbe stata presa d’assalto da cittadini e turisti. Il primo blitz è avvenuto prima di Ferragosto, coinvolgendo anche la Polizia Locale. Durante questa operazione, sono stati sequestrati 20 ombrelloni e 30 tra sedie e sdraio. Alcune di queste attrezzature erano già sulla spiaggia, noleggiate ai bagnanti, mentre altre erano stivate su una imbarcazione. In quell’occasione, sei persone sono state denunciate: cinque per occupazione di suolo pubblico e noleggio non autorizzato, e una sesta persona per aver minacciato i Carabinieri durante le operazioni.

Stessi protagonisti, stesse azioni

Pochi giorni dopo, la scena si è ripetuta con le stesse persone coinvolte. I quattro denunciati sono tra i cinque già fermati in precedenza. Si tratta di due uomini e una donna, che le indagini collegano al clan Strazzullo, attivo nella zona della Torretta di Chiaia e strettamente legato all’Alleanza di Secondigliano. Il quarto denunciato è uno straniero che lavorava come "manodopera" per il gruppo. Durante l’intervento sono state nuovamente sequestrate altre attrezzature da spiaggia.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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